Perché a Firenze la tuta sportiva si chiama toni

di Brenda Bimbi

Il toni. Solo se sei fiorentino o vivi a Firenze da un po’ sai cos’è il toni. Nel resto d’Italia, non si chiama così, neanche a Siena o a Pisa. L’indumento comodo formato da pantaloni e casacca di cotone, tutti gli altri lo chiamano tuta da ginnastica.

Ma perché a Firenze la tuta sportiva si chiama toni?

 

Ci sono diverse teorie. 

Quella più affascinante risale alla seconda guerra mondiale. Più precisamente alla fine della guerra, quando, nell’agosto del 1944, l’esercito americano entrò a Firenze con i carri armati e le jeep e nei giorni successivi aiutò i fiorentini a ripristinare i ponti che erano stati distrutti, collegando di nuovo le due rive dell’Arno. Per stare più comodi, i soldati indossavano tute da ginnastica e pare che qualcuno di loro ci avesse scritto sopra TO NY, to New York, a indicare che la guerra stava finendo e che stava arrivando l’ora di attraversare di nuovo l’Oceano per tornare in patria. Sicuramente molte tute furono regalate alla popolazione e vendute poi al mercatino dell’usato e così la scritta tony ha finito per identificare anche il vestito, che in Italia al tempo non era diffuso.

us army

santa trinita

 

 

 

 

 

 

 

Un’altra ipotesi invece fa risalire la parola toni all’acronimo di Tuta Olimpica Nazionale Italiana, creata e confezionata a Firenze, indossata per la prima volta come divisa dai nostri atleti in occasione delle Olimpiadi di Berlino nel 1936.

Tali teorie, per quanto affascinanti o divertenti, non trovano però un riscontro certo tra i gli studiosi dell’Accademia della Crusca (una delle più prestigiose istituzioni linguistiche del mondo, con sede a Firenze, che si avvale dei più importanti filologi e linguisti italiani). Ornella Castellani Pollidori, che ho avuto la fortuna di avere come insegnante al corso di Storia della grammatica e della lingua italiana all’Università, ha trovato un’attestazione della parola tony in un articolo uscito sul quotidiano La Nazione nel giugno 1920, dove indicava la tuta da motorista, quella, per intendersi, che indossavano per andare in moto o nelle belle macchine che ancora oggi possiamo vedere se seguiamo la gare della Mille Miglia.

“[…] quando mi vedrai vestito con un "tony" di tela turchina, né più né meno elegante di un motorista […]“ 

motoristi

Oggi però il toni a Firenze è solo la tuta sportiva, mentre con il termine tuta indichiamo soprattutto l’abito da lavoro dei meccanici. La ricerca della dottoressa Castellani Pollidori è proseguita nei dizionari etimologici e nei dizionari di lingua dove, alla voce tony, trova, come ci possiamo aspettare, l’abbreviazione del nome Antony o Anthony, ma anche che questo è il nome che si usava dare ai pagliacci del circo nei paesi anglosassoni e che, per estensione, tony è anche la tuta che indossano nei loro spettacoli. Nell’Oxford English Dictionary, tony ha il significato, ormai in disuso, di “a folish person; a simpleton” ma è interessante notare che con lo stesso senso di persona sempliciotta e anche di pagliaccio, toni (con la i e non con la y) si usa anche nei dialetti dell’Italia del nord. 

Sarebbe stato proprio nelle fabbriche delle regioni settentrionali che le tute degli operai si sarebbero chiamate toni e da lì, il termine potrebbe essere passato in altre zone d’Italia, come conferma, appunto, l’articolo de La Nazione. Ma questa parola, dal suono un po’ inglese, non riuscì a diffondersi nell’italiano comune e il neologismo tuta lo sostituì. 

Ma allora, cosa è successo dopo? Secondo la linguista fiorentina è successo che, negli anni Sessanta, a Firenze entrò in commercio e cominciò ad essere usata non solo dagli sportivi professionisti ma anche dai ragazzi durante le ore di educazione fisica a scuola, proprio la tuta da ginnastica. Poiché era un prodotto nuovo, si pensò di darle un nome nuovo, o forse antico: la scelta cadde su toni, parola che ormai nessuno usava più. L’indumento ebbe un grande successo in tutta Italia, dove però continuò, sulla scia dei vestiti da lavoro, ad essere chiamato tuta mentre a Firenze, dove ebbe origine, siamo rimasti legati al termine toni.

Insomma, le storie che girano intorno al toni, anzi, a i’ttoni per dirla alla fiorentina, sembrano essere varie e disparate e chissà che non siano in qualche modo collegate fra loro, date le continue mutazioni che una lingua viva ha. I’ttoni però ce lo mettiamo solo a Firenze e dintorni.

https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/perché-a-firenze-la-ginnastica-si-fa-in-toni/882

http://www.treccani.it/vocabolario/toni/

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https://abcschool.com/it/corsi/corsi-intensivi

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